Allevamento assediato dai lupi: "Aiutatemi a salvare i miei asini"
Bondeno, imprenditore da 30 anni custodisce una razza in via d’estinzione tutelata dalla Regione. "Sono stato costretto a chiuderli nella stalla, non voglio vedere il mio lavoro dilaniato da predatori"
“Quando scade la convenzione – riprende Nicoli amareggiato – metto da parte questa passione. Già da 34 sono sceso a 15 animali. Con il 2025 lascio. L’avevo detto quando c’erano stati i primi avvistamenti di lupi, che sarebbero arrivati anche qui. Ed è successo". L’allevatore ha creato alcuni recinti molto ampi, nei paddock all’aperto fino a poco tempo fa custodiva gli asini romagnoli. Adesso non più. "Volevo farli crescere allo stato brado – spiega –, tenerli nel loro ambiente naturale. Adesso non è più possibile. Li ho messi nella stalla, ma non c’è posto per tutti. Così cinque asini sono rimasti all’aperto, in balia dei lupi". Ogni notte accende la luce, guarda fuori dalle finestre, si veste e va a fare un giro di perlustrazione con i suoi cani. E’ preoccupato. "Ho visto sul web le immagini che postano alcuni colleghi allevatori – spiega –, vedere quegli animali straziati è un colpo al cuore. Non voglio che succeda anche a me. Gli asini sono animali molto docili, mansueti, se due o tre lupi entrano in un recinto li ammazzano tutti. Poi si cibano magari di uno solo, lasciando la carcassa dilaniata. No, non voglio assistere a questo orrore". E pensare che nel 2011, chiusura del centro di incremento ippico di Ferrara, quando la Regione aveva indetto un’asta per assegnare gli animali ai migliori allevatori, era stato lui a dare una casa ad un asino di pura razza romagnola. Adesso è lui che chiede aiuto, che denuncia la cappa di paura nella quale vive.